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28 Marzo 2024 21:32
28 Marzo 2024 21:32

Arrestato Giancaspro ex presidente del Bari Calcio e la sua “cricca”

Accuse riciclaggio, peculato e abuso ufficio. L'indagine costituisce uno stralcio dell'inchiesta sul crac dell'azienda Ciccolella di Molfetta. 

ROMA – Dalle prime luci dell’alba, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico -Finanziaria del Comando Provinciale di Bari stanno eseguendo misure cautelari e perquisizioni delegate coordinate dal pm dr.ssa Silvia Curione dalla Procura della Repubblica di Trani nei confronti degli aderenti ad un sodalizio finalizzato alla commissione di vari e gravi reati contro il patrimonio e la Pubblica Amministrazione, costituito da cinque soggetti, colpiti da misure cautelari personali, emesse dal G.I.P. presso il locale Tribunale (una in carcere e le altre agli arresti domiciliari). L’indagine costituisce uno stralcio dell’inchiesta sul crac dell’azienda Ciccolella di Molfetta.  Disposto anche il sequestro preventivo di circa 350mila euro nei confronti degli arrestati e del sindaco di Trani Amedeo Bottaro esponente del Partito Democratico

Dalle articolate, prolungate e mirate indagini del Gruppo Tutela Spesa Pubblica, articolazione specializzata nel contrasto degli illeciti nella Pubblica Amministrazione e di ogni forma di corruzione, è “emersa l’esistenza di un comitato di affari illeciti, gestito dall’indagato Giancaspro, finalizzati all’ottenimento di appalti pubblici della città di Trani, mediante una strumentale e occulta sponsorizzazione della locale squadra di calcio, la ASD Vigor Trani, realizzata con liquidità provenienti da distrazioni presso altre società riconducibili al gruppo societario di riferimento, tra cui la football club Bari 1908 S.p.A

Nelle imputazioni si legge che 77 mila euro sarebbero stati sottratti dalla “cassa parcheggi” del Bari Calcio e dai conti correnti della società sportiva barese per finire poi nelle disponibilità della ASD Vigor Trani Calcio per consentire all’allora presidente del Bari, Cosmo Damiano Giancaspro come si legge nelle imputazioni, di “ottenere occasioni di illecito profitto nella città di Trani, come l’affidamento temporaneo della gestione dello stadio comunale a condizioni di favore, la creazione di una newco a partecipazione mista, pubblico-privata, che si sarebbe occupata della commercializzazione dell’energia elettrica e del gas, un progetto di efficientamento energetico della città, l’organizzazione di eventi nell’ambito dell’estate tranese, mediante collusione con pubblici ufficiali compiacenti e predisposizione di bandi di gara su misura”.

Secondo la Guardia di Finanza Giancaspro e i suoi sodali, oltre al denaro degli incassi dei parcheggi nelle partite casalinghe della FC Bari,  avrebbero autoriciclato e riciclato nella Vigor Trani Calcio delle somme prelevate senza giustificazione da diverse società riconducibili al ‘Gruppo Giancaspro (Football Club Bari 1908 Spa, Albicocco Srl, Apulia Re Srl, Kreare Impresa srl, Stella Power srl ). Dagli atti si evince che era Giancaspro di fatto a gestire la società sportiva tranese , il quale “decideva quando e a quali calciatori o componenti dello staff dovessero essere pagati gli stipendi, stabilendo anche le modalità di pagamento” e “decideva di cambiare i vertici della società individuando i ruoli gestionali sulla scorta di precise strategie“.

Le indagini hanno svelato anche il progetto di “acquisire la squadra molfettese del Borgorosso, con l’intento di intavolare affari anche con il Comune di Molfetta“. I reati contestati al sindaco Bottaro ed ai funzionari comunali riguardano la modifica delle condizioni di affidamento dello stadio comunale alla Vigor Trani, per esempio, prevedendo  a carico del Comune e non del concessionario gli interventi di manutenzione , stabilendo un rimborso spese fittizio di 46 mila euro alla società sportiva, che  costituiva in realtà, secondo gli inquirenti, la restituzione delle somme investite dai soci di Giancaspro.

Il gip di Trani dr.ssa Lucia Anna Altamura nell’ordinanza di arresto, sostiene che il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, “per ragioni di carattere evidentemente di consenso politico, era giunto a consegnare all’entourage di Giancaspro le chiavi della città”  in cambio della garanzia “di massima disponibilità” da parte del sindaco, che avrebbe concesso ai “sodali” di Giancasprouna sorta di delega in bianco nella predisposizione di bandi ritagliati su misura per l’imprenditore“. Infatti il Gip evidenzia che “il rilancio delle squadre dilettantistiche, sostenuto finanziariamente da Giancaspro, si era dimostrato soltanto la chiave di accesso nelle amministrazioni locali”.

La gip dr.ssa Altamura scrive che Bottaro con tali scelte operative dimostrava l’asservimento, proprio e soprattutto dell’interesse pubblico del Comune di cui era primo cittadino, agli interessi economici della compagine capeggiata da Giancaspro“. ed il “ritorno” per Bottaro sarebbe stato, secondo gli inquirenti, che “scongiurato il fallimento della squadra di calcio tranese, venisse riportata in auge la gestione dell’amministrazione comunale in carica“.

 

Cosmo Antonio Giancaspro, ex presidente del Bari Calcio,  si trova già agli arresti domiciliari nell’ambito di un altro procedimento penale radicato presso la Procura della Repubblica di Bari, finalizzato all’ottenimento di appalti pubblici nella città di Trani, in cambio di una strumentale e occulta sponsorizzazione della locale squadra di calcio (A.S.D. Vigor Trani), realizzata con liquidità provenienti da distrazioni ai danni di altre società riconducibili al gruppo societario del medesimo Giancaspro, tra cui la fallita Football Club Bari 1908 S.p.A.

In tale contesto sono state configurate gravi responsabilità penali in capo al sindaco della città pugliese, Amedeo Bottaro, il cui ufficio è stato sottoposto ad una perquisizione locale, ed ha subito un sequestro di beni del valore di circa 46 mila euro. Bottaro infatti avrebbe “favorito Giancaspro nell’affidamento di appalti di opere e servizi in seno al Comune di Trani, quale contropartita dell’intervento finanziario, in forma occulta, a vantaggio della Vigor Trani mediante l’utilizzo di prestanome“. che sono Michele Amato, Michele Bellomo ed Emanuele Mosconi, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Tratto in arresto, per i medesimi fatti, anche Alberto Altieri, già vicepresidente dell’A.S.D. Vigor Trani Calcio.

Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di “associazione per delinquere“, “bancarotta fraudolenta“, “autoriciclaggio“, “appropriazione indebita“, “riciclaggio“, “peculato“, “falso e abuso d’ufficio”. I fatti contestati risalgono al periodo settembre 2016-luglio 2018.  Gli indagati in totale sono dieci. Oltre ai cinque arrestati e al sindaco Bottaro, compaiono Leonardo Cuocci Martorano dirigente dell’Area Affari Generali e Istituzionali del Comune di Trani , Carlo Casalino segretario generale del Comune di Trani , Diego Di Tondo consigliere comunale del Pd  e l’istruttore amministrativo Pasquale Ferrante.

Il pm Silvia Curione titolare del fascicolo d’indagine ha spiegato in conferenza stampa che “i  primi contatti da parte del Comune di Trani con il gruppo di Giancaspro sono iniziati a settembre 2016. Il gruppo pretese un segno tangibile da parte del sindaco che fu rappresentato in quel momento storico dalla gestione dello stadio comunale, attraverso alcuni funzionari pubblici che risultano indagati. Venne revocato il vecchio affidamento alla società di calcio Trani, si da un affidamento temporaneo senza gara al gruppo Giancaspro alle loro condizioni e si elabora il bando per un affidamento definitivo. Emerge che il sindaco Bottaro dà disposizione agli uomini di Giancaspro di predisporre il bando, loro stessi diranno “a nostra immagine e somiglianza” sulla scorta della presunta incapacità dei dipendenti del Comune a occuparsi di questa questione. Bando che noi poi abbiamo trovato in sede di perquisizione“, ha sottolineato il pm.

“Sì liquidano come fossero state spese sostenute dalla squadra – aggiunto la pm Curionequelli che in realtà sono veri e propri rimborsi ai finanziatori. Sia Giancaspro attraverso le sue società come la Fc Bari, sia altri, hanno finanziato la Vigor Trani in ossequio a questo accordo con Bottaro. C’è dunque questa delibera di giunta che costituisce un vero e proprio peculato. C’erano molti progetti di ben altro valore economico che non hanno trovato attuazione, verosimilmente anche per via dell’arresto di Giancaspro nel procedimento barese. I soldi nel Trani sono arrivati anche attraverso finti contratti di compravendita che servivano a spostare soldi dalle società di Giancaspro. Circa 80.000 euro vengono dal Bari Calcio, dai soldi dei parcheggi dello stadio che venivano distratti in contanti

Il gruppo di Giancaspro e dei suoi sodali pealtro stava costituendo una società mista tra pubblico e privato per la gestione di una serie di affari, tra cui la vendita di energia elettrica e la gestione della Lampara di Trani. In conferenza stampa il procuratore capo di Trani Antonino Di Maio ha affermato che  “Se la Procura di Bari non fosse intervenuta su Giancaspro, probabilmente questa operazione a Trani sarebbe stata portata a termine.

“Una indagine del genere richiedono una grande competenza da parte degli investigatori che devono leggere decine e decine di provvedimenti amministrativi estremamente complessi” ha dichiarato  il colonnello Pierluca Cassano, comandante del Nucleo Pef della Finanza di Bari.  Il  comandante provinciale della Guardia di Finanza di Bari , Gen. Nicola Altiero ha aggiunto che “I più performanti sistemi anticorruzione -naufragano quando gli autori delle condotte sono le stesse persone che dovrebbero vigilare“. “Dare “le chiavi della città”, parole testuali, ad una associazione per delinquere come è stata riconosciuta dal gip non ci stupisce ma ci indigna. Se i controllori non controllano, non se ne esce. Sono in corso le perquisizioni in tre uffici del Comune” ha concluso il colonnello Giacomo Ricchitelli, comandante del Nucleo tutela spesa pubblica .

 

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