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20 Aprile 2024 11:54
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Arrestati in Vaticano due “corvi”. Un “monsignore” e la sua protetta “pierre”

Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda in carcere ; Francesca Immacolata Chaouqui, difesa da Giulia Bongiorno, è stata subito rilasciata per aver collaborato alle indagini. Rischiano da 4 a 8 anni di reclusione. Opus Dei: "Sorpresa e dolore ma il sacerdote non è un nostro membro"

Arresti eccellenti in Vaticano per la fuga di documenti riservati della Santa Sede. Un monsignore, Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni, segretario della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede,  e la pierre sua “protetta”  Francesca Immacolata Chaouqui, 33 anni, sono stati arrestati in Vaticano. L’indagine interna condotta dalla gendarmeria vaticana ha individuato nei due i “corvi” gole profonde responsabili della seconda fase di Vatileaks,  facendo passare all’esterno i documenti contenuti pubblicati in due libri di prossima uscita:”Avarizia” scritto dal giornalista Emiliano Fittipaldi , e “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi, che promettono di contenere documenti inediti, registrazioni e carte riservate sulle finanze vaticane.

Le accuse a carico di Vallejo Balda e Chaouqui, circolavano da diverso tempo in quanto era prevedibile che la fuga di documenti provenisse dal lavoro della “Cosea“, la commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi della Santa Sede che Papa Francesco nominò il 18 luglio 2013nei primi mesi del suo pontificato.

Nell'infografica realizzata da Centimetri la nuova inchiesta in una mappa dei luoghi coinvolti (ufficio del revisore, tribunale, prigione e altri). ANSA/CENTIMETRI
La mappa dei luoghi coinvolti nell’inchiesta (ufficio del revisore, tribunale, prigione e altri)

Monsignor Vallejo Balda era il segretario della commissione e la Chaouqui uno dei membri laici, su indicazione dello stesso monsignore. In un’intervista del settembre 2013,  la donna, chiacchierata sin dai tempi del primo “Vatileaks” aveva spiegato di avere accesso a documenti riservati e non faceva mistero della sua amicizia con il giornalista Gianluigi Nuzzi.  Vallejo Balda ambiva a poter diventare segretario della nuova Segreteria per l’Economia istituita dal Papa ma ne è rimasto escluso.

Di lì a qualche mese la “Cosea” terminato la propria missione venne sciolta.  I due “corvi” sono stati interrogati sabato e domenica “sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte”,  e sono stati trattenuti in stato di arresto.

Il magistrato vaticano Gian Piero Milano e l’aggiunto Roberto Zannotti che hanno condotto le indagini, hanno convalidato l’arresto dei due, ma la Chaouqui è stata rimessa in libertà in quanto “non sono più state ravvisate esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle indagini” mentre il ruolo e la posizione di monsignore Vallejo Balda “rimane al vaglio dell’Ufficio del Promotore di Giustizia“, cioè del pm. Le indagini quindi continuano il loro corso.

La gendarmeria sta indagando anche sulla violazione del computer di Libero Milone,  avvenuta nelle ultime settimane, il revisore generale della Santa Sede, nominato a giugno da Papa Francesco.  Sarebbero stati trafugati testi sulle revisioni contabili, documenti sulla riorganizzazione in atto nei dicasteri. Anche in questo caso le indagini si sono indirizzate verso coloro che hanno perso potere e sono rimasti esclusi dalle riforma di Francesco, un’ opera di pulizia e trasparenza avviata da Benedetto XVI. Infatti non a caso fu Papa Ratzinger, in un intreccio tra corvi e veleni,  a patirne le prime conseguenze.

Schermata 2015-11-03 alle 00.45.17Nel 2012 venne arrestato “il corvo” Paolo Gabriele, aiutante di camera della famiglia pontificia, accusato dalla Gendarmeria vaticana di essersi impossessato di documenti segretissimi di Benedetto XVI, che ha fatto poi arrivare a Gianluigi Nuzzi per la stesura del libro ‘Sua Santità‘.

La “Vatileaks” precedente si concluse con un processo, la successiva condanna e la grazia concessa dal Papa al maggiordomo “corvo” ed un “dossier” segreto di cui non è mai trapelato nulla. Questa volta però il Vaticano sembra molto deciso a proseguire senza lasciare nulla al caso “Si deve ricordare che la divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto dalla Legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano (13 luglio 2013) art. 10 (art. 116 bis c.p.)“, rende noto la Santa Sede.

Ma non è finita qui: “Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni – si legge nella nota del portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi in chiaro riferimento a due volumi “Via Crucis” di Nuzzi e “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi – va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale”

GLI ARRESTATI


Schermata 2015-11-03 alle 00.37.00Francesca Immacolata Chaouqui
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La 32enne lobbista , è stata l’unica donna tra gli otto membri della commissione pontificia istituita nel 2013 da Papa Francesco per riordinare i conti della Santa Sede. A farla entrare nel board è stato lo stesso monsignor Balda, membro del ramo sacerdotale dell’Opus Dei. Nel suo profilo Twitter la Chaouqui si autodefinisce “Comunicatrice finanziaria in giacca e jeans, indaffarata a lasciar traccia e con le maniche rimboccate per costruire un mondo giusto“. La donna è difesa dall’avvocato Giulia Bongiorno, la quale ha commentato l’arresto e il rilascio: “E’ stato ritenuto apprezzabile” il peso contenuto delle dichiarazioni rese in queste ore da Francesca Chaouqui.E’ già tornata a casa e nei prossimi giorni chiarirà la sua posizione. Sono stati anche depositati dei documenti“. L’indagata ha avuto un lungo colloquio con l’avvocato  manifestando “massima collaborazione. Confido di uscire innocente dalla vicenda, soprattutto a tutela dell’immagine del Vaticano“.

Schermata 2015-11-03 alle 00.37.23Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni. Papa Francesco lo aveva nominato  alla guida della Commissione nel luglio del 2013. Già a 8 anni entro in seminario a Logrono, dove completò gli studi ed entrò in contatto con l’Opus Dei, cui tuttora appartiene. Laureatosi in Teologia spirituale alla facoltà dell’università di Burgos, prese poi il dottorato in Teologia presso la Pontifica Università di Salamanca. A 26 anni viene ordinato sacerdote, il 1° agosto del 1987 nella diocesi di Astorga. Prima parroco, poi economo diocesano – il più giovane in tutta la Spagna a occupare questo ruolo – Vallejo Balda, segnalato dall’arcivescovo di Madrid, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, nel settembre del 2011 venne nominato da papa Benedetto XVI segretario nella prefettura per gli affari economici della Santa Sede, prima dell’ultimo incarico conferitogli sempre in Vaticano da Papa Francesco: segretario della Cosea.

Opus Dei prende le distanze. L’Opus Dei ha manifestato dolore e sorpresa per l’arresto di monsignor Vallejo Balda così commentando: “Manifestiamo sorpresa e dolore” rende noto l’Ufficio Comunicazione della prelatura dell’Opus Dei in Roma. “L’Opus Dei non dispone di alcuna informazione sul caso. Se l’accusa si dimostrasse confermata, sarebbe particolarmente doloroso per il danno arrecato alla Chiesa“. Ma nello stesso tempo si prendono le distanze: “Il sacerdote spagnolo non è un membro del proprio clero ma appartiene alla Società Sacerdotale della Santa Croce, associazione di presbiteri intrinsecamente unita all’Opus Dei, che non ha il diritto di intervenire nel ministero pastorale né nel lavoro che i suoi soci svolgono nelle loro diocesi o nella Santa Sede” puntualizzando  “La missione dell’associazione è l’accompagnamento spirituale dei suoi membri”, dunque la Prelatura non ha avuto un ruolo sulla sua nomina a Roma e gli unici superiori di Vallejo Balda sono quelli della Santa Sede e il vescovo della diocesi dove è incardinato, che è quella di Astorga” Su Francesca Chaouqui l’Opus Dei chiarisce: “ci preme specificare, come è stato già detto diverse volte in passato, che non è né è mai stata membro né cooperatrice dell’Opus Dei“.

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