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23 Aprile 2024 08:43
23 Aprile 2024 08:43

Altro che riforma… il calcio si è bloccato

Non era mai successo che il problema della regolarità delle iscrizioni ai campionati fosse così esteso per numero di squadre e di categorie coinvolte, e che si fosse prolungato per così tanto tempo. Sempre più necessaria una vera riforma

di Francesca Laura Mazzeo

ROMA – Alla data del 10 agosto soltanto la Serie A è pronta per affrontare la prossima stagione calcistica 2018/19. Tutti gli altri campionati pressochè bloccati.  Sia la Serie B e la C sono fermi al palo bloccati da ricorsi contro ricorsi, tutti contro tutti, così come il campionato dilettantistico di serie D, e persino il campionato Primavera, che è il massimo campionato giovanile.

Mauro Balta, presidente della Lega B

Non era mai successo che questo problema fosse così diffuso per numero di squadre e di categorie coinvolte e sopratutto che si fosse protratto per così tanto tempo, fino alle porte del Ferragosto. In Serie B sono saltate 3 società su 22, le stesse della C (su 60, più l’accorpamento Bassano-Vicenza) coinvolgendo importanti tradizioni calcistiche, dal Bari al Cesena, dall’ Avellino alla Reggiana (Reggio Emilia).

Conseguentemente i problemi nella formulazione dei calendari dei vari gironi si sono propagati anche sulla Serie D e sul campionati Primavera che ad oggi sono di fatto bloccati. Nonostante gli appelli del presidente di Lega Balata e le trattative di Lotito, la richiesta dell’assemblea delle squadre di serie B di bloccare i ripescaggi e diminuire a 20 il numero delle squadre iscritte, resterà senza alcun riscontro.

In molti la condividono moralmente, anche al Coni. Ma le norme federali calcistiche sono molto rigide e non consentono cambi di format in corsa,  anche se questa situazione rischia di essere ricordata come una grande occasione persa. Probabilmente sarebbe stata la risposta più logica ai tre “default” societari  di Bari, Cesena e Avellino – un terzetto inedito per il malessere del calcio italiano – che la Serie B ha dovuto registrare, rimasta in una sola estate priva di piazze storiche e popolari.

Giovanni Malagò presidente del CONI

Ma l’unica certezza il prossimo anno, è che il campionato di Serie B si giocherà con 22 squadre in calendario . Il presidente della Lega di serie B, Balata non conosce ancora il “blocco” definitivo delle squadre partecipanti e per questo motivo non può ancora fissare calendari e la data di partenza del campionato. : il rischio di non avere un campionato di B prima di settembre è molto elevato.

La prima società a fare coming out,  fu il Mestre, nonostante un mese prima avesse giocato i playoff. “È una Serie C insostenibile: diamo troppo e riceviamo poco. Noi ce ne andiamo”. Era un vero e proprio campanello d’allarme. Nonostante i ripescaggi e il varo delle seconde squadre, emerge un’amara verità per “sistema calcio“: la Serie C ha grossi problemi a rispettare questo format. La situazione è molto complicata ma ciò nonostante il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina ha deciso di cavalcarlo, in un primo momento tuonando contro le regole di ammissione, poi rinviando la presentazione dei calendari al 22 , mettendo a sua volta in discussione il regolare avvio dei campionati.

Sono tredici le società calcistiche del girone C di serie C, che hanno sottoscritto un documento inviato a Gravina, al commissario delle FIGC Roberto Fabbricini ed al presidente del CONI Giovanni Malagò per chiedere che “nel pieno rispetto delle regole, non vengano incluse nel campionato di terza serie quelle società calcistiche prive dei requisiti prwevisti”. Le società firmatarie del documento congiunto firmato, sono: A.S Viterbese Castrense srl, F.C. Rieti s.r.l., Juve Stabia srl, Casertana Football Club srl, S.S. Monopoli 1966 srl, Potenza Calcio srl, U.S. Catanzaro  1929 srl,  U.S. Vibonese Calcio srl, Urbs Reggina 1914 srl, Trapani Calcio srl, Sicula Reonzio, Virtus Francavilla Calcio srl, Paganese Calcio

Al momento le cinquantanove società iscritte, scenderanno a 56 quando saliranno in B le tre ripescate. Se le richieste del Sindaco di Bari e del neo proprietario barese De Laurentis , che Gravina al momento respinge pubblicamente, ed i ricorsi di Prato e Como, oggi in discussione al Collegio di Garanzia,  dovessero essere respinti respinti, la prossima Serie C dovrebbe essere composta da due gironi, uno  da 18 squadre ed uno da 20. Ma con la convivenza di due ulteriori incognite. La prima è legata al ricorso del Santarcangelo, sempre in discussione al Coni, che chiede la riscrittura della classifica 2017-18 e, di fatto, la riammissione in serie C. La seconda riguarda la iscrizione  e posizione  della Juventus B, sub judice finché non si discuterà il ricorso della Lega B che ha chiesto l’annullamento della delibera che ha istituito le seconde squadre.

Unica a comunicare termini, criteri, graduatorie di ammissioni , è stata la Lega Nazionale Dilettanti guidata da Cosimo Sibilia, che ha fatto tutto per bene e per tempo utile, anche nel caso dei ripescaggi di Cannara e Anzio decisi il 3 agosto scorso , dopo che Cavese e Imolese avevano conquistato la promozione in serie C.

La Lega Nazionale Dilettanti aveva pure stabilito le date per la composizione dei gironi in cui suddividere le 162 squadre (18 agosto) e il sorteggio dei calendari (21). Ma all’improvviso è arrivato il “terremoto” Bari. Il primo incontro-scontro tra Aurelio De Laurentiis e Cosimo Sibilia ha prodotto scintille con una telefonata turbolenta contenente la richiesta del Bari di trattare individualmente i diritti tv (con Sky e Telenorba).

Adesso le aspettative, o meglio le pretese di De Laurentiis si sono spostate al livello superiore, per ottenere un posto in C. Una richiesta-pretesa difficile, nonostante il commissario FIGC Fabbricini abbia ricevuto il sindaco Decaro e lo invitato ad inviare una richiesta formale anche a Lega Pro e Lnd, e poi si vedrà . Nel frattempo, sul calendario della Lega Nazionale Dilettanti  è arrivato anche il problema Avellino. Impossibile tenerlo fuori.

Il titolo calcistico affidato dalla FIGC al sindaco di Avellino per far ripartire la società irpina dalla serie D è stato assegnato all’ imprenditore napoletano Gianandrea De Cesare da sempre con interessi in Irpinia con la società Sidigas che gestisce le reti del gas metano,. La sua manifestazione d’interesse presentata al comune di Avellino supportata da assegni circolari per circa 4 milioni di euro a garanzia  ha battuto le altre cinque proposte che erano arrivate nell’ufficio del sindaco avellinese Vincenzo Ciampi.

Bari ed Avellino saranno iscritte in sovrannumero, a meno che il Collegio di Garanzia dello sport che ha definito il calendario di udienze della sessione straordinaria della Prima Sezione sotto la presidenza del prof. Sanino, che si terrà oggi, a partire dalle ore 12.00,  per discutere i ricorsi di Santarcangelo, Como e Prato, adotti altre decisioni per quanto riguarda la Serie C .

Senza dimenticare la richiesta di riammissione in Lega Pro presentata dal Taranto, quale risarcimento di una lunga serie di torti federali subiti, per i quali la società pugliese si prepara a presentare denunce e ricorsi dinnanzi alle Magistrature competenti e non soltanto ai Tribunali sportivi.

Il Consiglio Direttivo di Lega Pro ha deciso, al momento, “di posticipare l’inizio del campionato alla prima domenica di settembre e di indire per mercoledi’ 22 agosto 2018 a Roma la definizione dei calendari per il campionato 2018-2019. Nella stessa giornata e’ stata convocata l’assemblea dei Club che decidera’ sulla base di alcuni temi: a) le decisioni tecnico-sportive; b) le risorse a partire da quelle provenienti dai diritti TV della ex Legge Melandri; c) le norme relative alle Licenze Nazionali che salvaguardino la competizione sportiva.L’assemblea sara’ chiamata ad esprimersi se iniziare o meno il campionato 2018-2019“.

Per la Lega Pro, si legge in una nota, “siamo in un clima di totale incertezza e precarieta’ nel calcio italiano il quale ha l’esigenza che si convochi l’assemblea elettiva per dar vita ad una nuova governance che superi il regime commissariale per un governo della Figc capace di traghettare verso una stagione di riforme non piu’ rimandabile: ci vuole un sistema di regole che consentano di dare certezza e di avere rispetto per chi investe nel calcio; occorre avere risorse dai diritti TV della ex Melandri, in rispetto dei principi sanciti dalla legge; una riforma dei campionati e di una ‘sostenibilita” sostanziale e non di facciata o basata su semplici annunci propagandistici”.

 

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