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29 Marzo 2024 07:29
29 Marzo 2024 07:29

Alla Regione Puglia i poteri delle Province sulle discariche

La nuova normativa consentirà una dovuta uniformità alle procedure di conferimento dei rifiuti indifferenziati e dell'umido, e di riordinare una volta per tutte il settore delle discariche private. Previsti 21 nuovi impianti tutti pubblici, sia nella gestione che nella proprietà, che comporterà una non indifferente riduzione dei costi che finiscono a carico dei cittadini.

ROMA – La Regione Puglia ha deciso di riordinare una volta per tutte il settore delle discariche private, e sta preparando un disegno di legge che revocherà tutti procedimenti autorizzativi (Aia o Via) che oggi vengono gestiti dalle singole Amministrazioni Provinciali, creando di fatto delle disuguaglianze sul territorio sia nelle tariffe che nella gestione. La nuova normativa consentirà una dovuta uniformità alle procedure di conferimento dei rifiuti indifferenziati e dell’umido.

Ma non soltanto.  Infatti vi sarà un altro vantaggio per i cittadini pugliesi: le tariffe saranno uguali per tutti e conseguentemente calmierate, esattamente secondo quanto contenuto nell’accordo sottoscritto alcuni mesi fa con i gestori delle discariche Bleu Srl di Canosa di Puglia (FG) ,  Cisa Spa di Massafra (TA) , Formica ambiente Srl di Brindisi e Italcave Spa di Statte (TA),  allorquando alcuni Comuni addirittura prevedevano degli aumenti di spesa e conseguentemente, l’aumento della Tari a carico del contribuente  .

Con il nuovo disegno di legge della Regione Puglia verranno stabiliti anche altri parametri: dai rifiuti non riciclabili provenienti dalle attività agricole,  alla tipologia dei materiali provenienti dal trattamento dei rifiuti regionali indifferenziati,  alle volumetrie.

Dall’assessorato regionale all’Ambiente spiegano che in tal modo ci si adegua a  quanto contenuto nell’articolo 177 comma 5 del Tua, che contempla le modalità per raggiungere le finalità e gli obiettivi di protezione dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini riducendo gli impatti negativi della produzione e del ciclo di gestione dei rifiuti.

L’Ager , agenzia regionale diretta dall’ Avv. Gianfranco Grandaliano insieme alla Regione Puglia, hanno raggiunto lo scorso febbraio,  un accordo con i principali gestori delle strutture per bloccare il rincaro delle tariffe per il conferimento: il prezzo è stato determinato a 100 euro per tonnellata e resterà bloccato su tutto il territorio pugliese sino al luglio del 2020. Periodo nel quale è prevista il  completamento del disegno di legge regionale che dovrebbe finalmente mettere ordine nel settore.

L’Ager si sta attivando nel frattempo anche sugli impianti, ed è stato finalmente determinata una nuova mappa delle strutture. Entro la fine del corrente mese, l’Agenzia regionale completerà tutte le procedure di progettazione e le trasmetterà alla giunta regionale guidata da Michele Emiliano. Gli impianti previsti che verranno distribuiti equamente sul territorio pugliese sono in tutto 21, e saranno tutti pubblici, sia nella gestione che nella proprietà, operazione questa che comporterà una riduzione dei costi che finiscono a carico dei cittadini, non indifferente. Il piano regionale prevede una spesa di 120 milioni di euro, e le nuove strutture dovrebbero essere tutte realizzate entro i successivi tre anni.

La tabella di marcia prevista vedrà partire per primi  i lavori previsti per la realizzazione a Pulsano, in provincia di Taranto di un impianto di compostaggio , quindi  toccherà a Foggia e, di seguito tutti gli altri centri: i cantieri dovrebbero essere tutti chiusi e gli impianti funzionanti entro 36 mesi . Una novità non indifferente è che non vi saranno nuovi termovalorizzatori, in quanto in Puglia attualmente ne sono attivi due, entrambi privati: uno a Manfredonia con una capacità di smaltimento di 135mila tonnellate; l’altro (della Cisa spa) è ubicato  a Massafra e può arrivare a bruciare ad un massimo regime, sino a 100mila tonnellate.

La Regione Puglia ha stabilito che sono entrambi sufficienti, e quindi non verranno costruiti dei termovalorizzatori pubblici. Resta un dubbio  sulla struttura privata che ha ricevuto il nullaosta per l’attivazione a Modugno, in provincia di Bari, per il quale vi è un ricorso pendente davanti al Tar. Saranno quattro e saranno localizzati a Foggia, Bari, Brindisi e Cavallino (Lecce)  gli impianti che producono Css, cioè quelle strutture che selezionano e separano i rifiuti della frazione secca che non possono essere riciclati in base al loro potere energetico, ed una volta preparati vengono trasferiti negli inceneritori .

Il piano regionale prevede la creazione di sette nuovi impianti di compostaggio da realizzare a Cavallino (Lecce) da 40mila tonnellate all’anno, Andria (Bari) da 67mila tonnellate, Cerignola (Foggia) da 20mila tonnellate, ed a Pulsano (Taranto), Bari, Brindisi e  Foggia da 40.000 tonnellate. Attualmente  gli impianti di compostaggio  in funzione sono sette e si trovano a Lucera (che può ricevere sino ad un massimo di 178mila tonnellate), Deliceto (11mila tonnellate), Modugno (91mila), Marina di Ginosa (80mila), Laterza (70mila), Manduria (60mila) e Statte (15mila).

Per completare il quadro dell’impiantistica, la Puglia si doterà anche di tre strutture di selezione: a Foggia verrà inaugurato il centro per il recupero del vetro, a Monte Sant’Angelo quello per la plastica e a Ugento per la carta. A questi si aggiungeranno, inoltre, due impianti per il trattamento del percolato (da inaugurare a Brindisi e Trani) e due strutture per il recupero di rifiuti da spazzamento stradale (saranno attivati a Molfetta e Statte). Infine, a Taranto sarà realizzato un “deferizzatore”, che è  un macchinario che separa il ferro e l’alluminio dalla plastica.

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